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Channel: Notizie di cinema - CiaoComo

Oscar 2023: “Everything Everywhere All at Once” trionfa con 7 statuette

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Con ben sette Oscar la notte degli Oscar 2023 e’ andata a “Everything Everywhere All at Once”: Miglior film, miglior attrice (Michelle Yeoh), migliori registi e migliore sceneggiatura originale (Daniel Kwan e Daniel Schenert), e poi miglior editing, miglior attrice non protagonista (Jamie Lee Curtis) e miglior attore non protagonista (Ke Huy Quan): il film dei Daniels, arrivato alla vigilia degli Academy Awards con undici nomination, ha fatto da asso pigliatutto in una serata senza particolari incidenti e all’insegna della commozione.

Il film diretto dai The Daniels, racconta la storia di Evelyn Wang , una donna di origini cinesi che gestisce una piccola lavanderia a gettoni. Evelyn è sempre piena di lavoro e deve occuparsi non solo della sua attività, ma anche della sua famiglia: un padre ormai rintronato, una figlia adolescente che non sembra più riuscire a comprendere, e un matrimonio con un uomo debole con il quale non si trova per nulla bene. Come se la sua impegnata vita non bastasse, Evelyn riceve anche un controllo fiscale che la porta a imbattersi in Deirdre (interpretata da Jamie Lee Curtis), un’ispettrice puntigliosa. Mentre deve fare i conti con l’agente, la donna assiste a una spaccatura nel multiverso, che la trascina in un’avventura fatta di realtà parallele. Il suo compito ora è sconfiggere il nemico e salvare il destino degli universi, riportando così non solo l’armonia nelle varie dimensioni, ma anche nella sua vita e nella sua famiglia. Questa in breve la trama del film premiato a Hollywood, per saperne di più, qui sotto, la recensione di Giò Mentasti

 

Recensione di Gio Mentasti da Mescalina.it

Tutte le scelte che abbia mai fatto nell’arco della vita mi hanno portata a scrivere questo testo. Ogni singola decisione, per quanto piccola, ha generato questi caratteri, e anche ora che cerco le parole migliori per dare giustizia a Everything Everywhere All at Once, film per tanti motivi straordinario, non posso fare a meno di pensare che potrei scrivere questo commento in infiniti modi diversi. Ugualmente, l’esistenza stessa del capolavoro dei Daniels (Daniel Kwan e Daniel Scheinert) è frutto di una incalcolabile serie di coincidenze.

Nella finzione cinematografica, queste si diramano a partire dalle decisioni di Evelyn Wang (Michelle Yeoh), una donna cinese di cinquant’anni, proprietaria di una lavanderia a gettoni in difficoltà economiche. Suo marito, Waymond (Ke Huy Quan), vuole chiedere, pur a malincuore, il divorzio, mentre la loro figlia Joy (Stephanie Hsu) ha con lei un rapporto conflittuale. È facile provare affetto per una figura così umana e imperfetta, mossa dall’inerzia di anni passati a mettersi in secondo piano, dedicando ogni energia al lavoro e alla famiglia. Una persona dalle potenzialità incompiute, che, nei rari momenti di quiete, si domanda come sarebbe potuta essere la propria vita, se solo avesse scelto diversamente. La possibilità di sperimentare un’alternativa si manifesta attraverso un viaggio per il multiverso, che, nella sua cornice fantastica, nasconde la chiave per potere comprendere la realtà: le delusioni, la rabbia e l’incertezza possono essere sopraffatte dall’amore e dalla cura; potendo essere qualsiasi cosa, in qualsiasi momento, c’è sempre un motivo per cui tornare a se stessi e al proprio presente.

Il caleidoscopio di Everything Everywhere All At Once è la somma delle sue molteplici identità: un ritratto generazionale di una famiglia cinese-americana, un tassello della cinematografia queer contemporanea, una riflessione sulla salute mentale, un avvincente action movie e una meravigliosa storia d’amore, fra familiari, genitori, partner, persone. Perché, in fondo, “da soli siamo inutili, ma per fortuna non siamo soli”.

Non sorprende dunque come, dal suo debutto al festival di cinema indipendente South By Southwest (SXSW), nella primavera del 2022, il film abbia avuto un successo straordinario, culminato con undici nomination agli Academy Awards e numerosi altri premi, fra cui Golden Globes, SAG awards e Independent Film Awards. La sua poliedricità è ciò che gli ha permesso di adattarsi alle preferenze e alle aspettative degli spettatori, riuscendo a fare confluire il plauso della critica e l’apprezzamento del grande pubblico; pochi film in tempi recenti sono stati in grado di generare un consenso quasi unanime di questa portata. Il duo registico Daniels, la cui carriera parte da video musicali, per poi aprirsi al cinema con il surreale Swiss Army Man, ha saputo traslare, nella campagna promozionale del film, tutto l’amore che è stato impiegato nella sua realizzazione. Girato nel mese di gennaio 2020 e ultimato durante il lockdown, con un budget risicato per un progetto simile, una troupe essenziale, e un team degli effetti speciali composto da sole sette persone autodidatte, l’esistenza stessa di Everything Everywhere All At Once è frutto di una serie di coincidenze, in netta contrapposizione alle comuni modalità produttive cinematografiche.

La straordinarietà del film risiede anche nella scelta degli interpreti, e nell’unicità di poterli vedere condividere lo schermo: quarant’anni di carriera portano Michelle Yeoh a un ruolo che le permette di fondere le proprie abilità tecniche a una grande sensibilità; il ritorno di Ke Huy Quan, per anni dietro le quinte, dopo l’esordio da bambino ne I Goonies e Indiana Jones e il Tempio Maledetto, riflette appieno la gentilezza di Waymond Wang; la versatilità e sperimentazione comica di Jamie Lee Curtis sono prova della sua grande professionalità.

Everything Everywhere All At Once è destinato a cambiare la storia del cinema nell’immediato futuro e negli anni a venire. È il prodotto chiave di una nuova generazione di registi, un nuovo modo di fare un cinema, inteso come arte della possibilità, dell’originalità e della sperimentazione. È una meravigliosa e necessaria coincidenza.


“Cinema&Futuro” quante opportunità per il Lario. Intervista a Guia Zapponi

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Si è tenuto lunedì 17 aprila a Villa del Grumello di Como il meeting “Cinema&Futuro” durante il quale il settore cinematografico ha incontrato le imprese del territorio lariano,istituti bancari e associazioni di categoria per confrontarsi su reciproche opportunità di business.

L’evento è stato organizzato da Guia Zapponi, Founder e CEO di G-Film Productions srl, ma anche attrice e regista, in stretta sinergia con l’Associazione Villa del Grumello.

Abbiamo incontro Guia Zapponi a margine dell’incontro e ci ha raccontato quali sono gli intenti del progetto “Cinema&Futuro”   realizzato con partner strategici del territorio, quali CNA Cinema e audiovisivo Milano e Lombardia, Confindustria Como, Villa Erba SpA, LarioFiere, Lake Como Convention Bureau, ComoNExT – Innovation Hub, Creative Mind, Sync Lab.

Guai Zapponi classe 1977, si divide tra teatro, televisione e cinema, dove interpreta ruoli in opere classiche, serie di successo e film internazionali. Dopo aver firmato la regia di alcuni cortometraggi premiati, si dedica ai progetti documentaristici “Live Mauritania, “Journey to Mauritania” 2016 dedicati ai cambiamenti climatici. Firma la regia di “Oman Expedition” un documentario sul viaggio e lo sport nel 2018 in Oman. Il suo ultimo film documentario è intitolato “Soul Travel”, uscito al cinema nel 2021. Sta lavorando al suo prossimo film dal titolo La Teoria di Grace un thriller sul tema della biodiversità e la relazione tra l’essere umano e le piante dove sarà sia interprete che regista.

Cinema adolescente, evento della Fondazione Rosa dei Venti

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La Fondazione Rosa dei Venti ONLUS propone, per festeggiare il suo 25° anniversario, “cinema adolescente” un evento cittadino, patrocinato dal Comune di Como, realizzato con il contributo di Fondazione Provinciale della Comunità Comasca e con il Circolo Arci Xanadù, con la volontà di diventare un punto di riferimento per la cura e la prevenzione di malattie psichiche di bambini e giovani. 

La proposta del cinema adolescente consiste in quattro appuntamenti di cinema sotto le stelle con  quattro film che trattano del mondo adolescenziale. Le serate avranno inizio dal 18 giugno con la proiezione di La timidezza delle chiome di Valentina Bertani, proseguiranno il 25 giugno con Brado di Kim Rossi Stuart, il 2 luglio con Mustang di Daniz Gamze Erguven e termineranno il 9 luglio con Lady bird di Greta Gerwig. In caso di maltempo le proiezioni verranno recuperate nelle domeniche a seguire, in coda alle successive. Gli spettacoli avranno inizio alle ore 21 e 15 e avranno luogo a Como, in via Regina Teodolinda 31, raggiungibile a piedi dal centro storico.  Per l’ingresso la donazione partirà da 7 euro a proiezione il cui ricavato sarà devoluto alla cura di malattie psichiche della fondazione. 

La Fondazione Rosa dei Venti onlus opera per accogliere e sostenere minori e adolescenti con fragilità e difficoltà a integrarsi nella società odierna ed è, inoltre, centro di riferimento a livello internazionale per la cura del disagio psichico giovanile con modalità di ricerca-azione di eccellenza e innovative. Data la sua attenzione ai giovani la visione dei film sarà preceduta dal commento di Daniele Tonazzo, filosofo e psicologo, il quale attualmente insegna storia e filosofia in un liceo ed è dunque molto vicino al mondo degli adolescenti. 

L’evento è dedicato non solo ai genitori degli adolescenti e ai giovani stessi ma a chiunque voglia scoprire di più sul mondo adolescenziale e a chi voglia sostenere la fondazione. I film mostreranno temi difficili come la violenza, l’abuso, la segregazione, la ribellione e il suicidio ma anche alla fione la liberazione, temi molto attuali tra i giovani.

cinema adolescente

Sofia Schiavello

4° edizione di Cortintelvi: giovedì prima serata con la regista Guia Zapponi e il suo docu-film “Soul travel”

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Si alza il sipario sulla 4^ Edizione del Festival Internazionale di cortometraggi, documentari e animazioni, Cortintelvi, che debutterà giovedì 15 giugno a Laino, a Palazzo Scotti, madrina d’eccezione la regista comasca Guia Zapponi con il suo “Soul Travel”, presentato al Festival del cinema di Cannes nel 2019.

Il progetto, che ha preso forma e strutturato proprio in Valle d’Intelvi grazie all’idea del fotografo Andrea Priori e del Presidente dell’Associazione Amici del Museo di Casasco Intelvi, Alfredo Zecchini, si è confermato un Festival di successo e catalizzatore di attenzione verso gli innumerevoli artisti sparsi in tutto il mondo, tant’è che, anche quest’anno, sono stati presentati 149 lavori, provenienti da tutti i Continenti.
Un evento di grande interesse che ha ottenuto, ancora una volta, il patrocinio del Consiglio di  Regione Lombardia, a cui si è affiancata anche la Camera di Commercio Como-Lecco, oltre alle Amministrazioni Comunali che ruotano intorno alla Valle d’Intelvi e al Lago di Como, nonché quella di Como, alle Associazioni culturali intelvesi, ai partner privati che da sempre sostengono l’evento.

Grande novità di quest’anno l’idea di un programma itinerante fuori dalla Valle d’Intelvi, sono infatti previste delle serata a Palazzo Cernezzi a Como sede dell’Amministrazione Comunale (21 luglio),  sul lago a Tremezzina e ad Argegno oltre agli appuntamenti nei borghi della Valle d’Intelvi. Diciassette le serate in tutto per presentare i finalisti oltre a un fine settimana di gala, il 26 e il 27 agosto, per le premiazioni.

cortintelvi 4° edizione di

La storia del Festival. L’idea parte dai grandi nomi che, nei decenni, lavorarono sul grande set a partire da Armando Zanotta, precursore del cinema muto in Italia negli anni Venti del ‘900, Angelo Novi, uno dei più importanti fotografi di scena che ha collaborato con Sergio leone, Bernardo Bertolucci, Pier Paolo Pasolini, Nino Rota, compositore di tantissime e famose colonne sonore di film e vincitore di un Premio Oscar e Tiberio Colantuoni, fumettista e vignettista conosciuto in Italia e all’estero e, per quarant’anni, matita nelle produzioni di Walt Disney. Proprio da questi grandi personaggi è nata l’idea di portare in Valle d’Intelvi un evento cinematografico per ricordare i professionisti originari proprio del territorio. Da qui ha preso forma l’iniziativa “CortoinValle”, nell’ambito del Premio Benedetto Antelami, ma la grande svolta per un debutto su ampia scala internazionale arriva nel 2020.

“Uno stimolo importante a creare un circuito più ampio e internazionale è stato pensato quando le richieste aumentavano e, ormai non avevano più confini. – commentano gli organizzatori Andrea Priori e Alfredo Zecchini – Volevamo mettere in risalto quei personaggi nativi della Valle o in relazione con essa, diventati un punto di riferimento per la produzione artistica in campo fotografico, cinematografico e di altre arti visive. Per valorizzare ulteriormente il Festival e inserirlo nel contesto intelvese, la mostra “I protagonisti intelevesi nel linguaggio delle immagini del Novecento”.

cortintelvi

Temi portanti dell’edizione 2023: Sport è vita, tema libero e animazioni.

Lo sport è vita. Il modo di vivere caotico di questa epoca crea stress e uno dei modi per combatterlo è rappresentato dallo sport come fonte di energia positiva e ricarica del corpo e dello spirito. Quindi lo sport è benessere, passione, mettersi in gioco con se stessi e con gli altri, è sana competizione, è un continuo superamento dei propri limiti, è sacrificio, è imparare a stare con gli altri. Lo sport è tante cose, diverse per ognuno di noi. Si può praticare per agonismo o per passione o solo per il benessere psicofisico che crea. Rappresentarlo è bello quanto praticarlo.

Tema libero. Il tema libero lo decide il concorrente che crea e presenta quello che meglio crede.

Animazioni. Al fianco dei cortometraggi e dei documentari anche una sezione dedicata ai filmati di animazione a tema libero.

Selezionatissima e con esperti dagli alti profili professionali la giuria presieduta da Anna Veneroso, Chiara Boldorini, Maura Sacchi, Gigi Ceresa, Aniello Bizzoco, Gianmaria Spinelli e Andrea Priori.

Prima tappa giovedì 15 giugno alle 20.30 a Laino, a Palazzo Scotti.  Con una ospite d’eccezione, Guia Zapponi con il suo cortometraggio “Soul Travel” preceduta da “Uno sguardo alla meravigliosa volta di Palazzo Scotti”. La serata è organizzata in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Laino, l’Associazione APPACUVI e l’Associazione Viviamo Palazzo Scotti.

Giovedì 22 giugno ad Argegno nella Sala Polivalente Il Maglio, sempre alle 20,30 con “La rinascita culturale della Valle Intelvi attraverso gli occhi di giovani autori” con Chiara Boldorini, Luana Galli e Thomas Usan. Modera l’incontro la Presidente APPACUVI Simona Castelli. A seguire la proiezione dei cortometraggi: Miraggio di Marianna Adamo, Quel che resta di Domenico Onorato, Leggende rusticane di Lorenzo Muscoso e La Carezza di Raffaele Grasso. La serata è stata organizzata in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Argegno.

Terzo appuntamento di giugno, il 29 alla Club House del Circolo Golf Club Lanzo. L’incontro si aprirà con un apericena (su prenotazione) e saranno presentati i cortometraggi: In montagna veritas di Luca Annovi, Cloro di Matteo Tarditi, Anton Palzer di Lukas Gellert, My name is Mifodzi di Myriam Erman e Non smettere di sognare di M. Breglia. La serata è stato organizzata in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Alta Valle Intelvi e dall’ASD Golf club Lanzo.

Anche quest’anno la parte artistica del festival, per il vincitore la scultura di Mats Åberg,  la perfetta sintesi del territorio con le “sue genti”, la sua economia e le sue tradizioni.

Il programma completo nel sito www.cortintelvi.it

Il cinema comasco piace su Prime Video

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Da un paio di anni Amazon Prime Video si è imposta di fare spazio, sulla piattaforma televisiva in streaming, a progetti variegati di creatori  e filmmaker italiani che propongano produzioni originali, eccezionali e uniche. Prime Video vuole  essere la ‘casa dei talenti’ raccogliendo storie locali, dando vita a personaggi e mondi come alla televisione non si erano mai visti prima. Questa apertura, rivolta in special modo ai giovani cineasti, ha permesso a piccole produzioni cinematografiche comasche di essere viste dalle centinaia di migliaia di abbonati Amazon Prime. Lo scorso febbraio abbiamo scritto dei due film della regista Ester Montalto girati con gli allievi della sua scuola di cinema e recitazione. “Eco” e “A proposito di noi”  realizzati in piena pandemia sono, tutt’ora visibili sulla piattaforma tv e l’instancabile regista ha da pochissimo concluso le riprese di un nuovo film che, probabilmente, seguirà gli altri su Prime.

Altre due produzioni comasche sono entrate nella programmazione della tv digitale di Amazon: “Faccio una strage (al 75%)” del regista Ivan Brusa di Lomazzo e “6 Meglio di Me” diretto dal giovane filmaker milanese Luca Solina, ma con un cast in gran parte nostrano, ad iniziare dal protagonista Stefano Dragone.

“6 Meglio di Me” non è nuovo in quanto realizzato nel 2018 tra  Como, Bollate e Milano  anche grazie ad un crownfunding. Da circa un mese è disponibile su Google Play e iTunes (a pagamento), ma dal 30 luglio arriverà su Amazon Prime Video per chi è abbonato. Attore protagonista maschile (anche l’unico che compare in tutto il film), il bravissimo Stefano Dragone, noto attore e docente della provincia di Como, con diversi spettacoli teatrali;  con lui un sestetto di eccezionali attrici: sono le donne, infatti, il motore di questo film. Daniela Delle Cave, Marial Bajma-Riva, Giovanna Cappuccio, Roberta De Santis, Chiara Serangeli e Cecilia Campani sono giovani professioniste provenienti da tutta Italia, dalla già lunga esperienza, dotate di enorme talento e capaci di stupire.

La storia è quella di Renato, 30 anni e già un paroliere di successo nazionale, in crisi d’ispirazione: il suo ultimo disco è andato male perché la rapper per cui lo ha scritto, Zelina, ha voluto modificare i testi, e ora la responsabilità del disco del riscatto è unicamente sulle sue spalle. La sua crisi è aggravata dalla consapevolezza di essere un cattivo padre per sua figlia Virginia, quindicenne turbolenta avuta da lui giovanissimo dopo un errore di gioventù insieme a Patrizia, una donna con cui ha un pessimo rapporto e alla quale fatica a pagare gli alimenti; inoltre Renato è innamorato di Alessia, la sua coinquilina, che però non sembra ricambiarlo. Nella sua vita ci sono altre due donne: Teresa, la sua psicologa, e Cecilia, che Renato conosce su Tinder. Le relazioni con queste 6 donne intorno a lui lo porteranno a prendere gradualmente decisioni sempre più importanti e a dare una svolta alla propria vita, riscoprendo se stesso. 

film comaschi in tv

Se il film con Dragone è una brillante commedia nella miglior tradizione del cinema italiano, “Faccio una strage (al 75%)” porta il registro filmico su un piano internazionale, a cavallo tra la tragiccomedia e il pulp come difinisce il film Ivan Brusa che  ne è regista e sceneggiatore.  Da qualche settimana gli abbonati Prime Video possono vedere l’opera seconda del lomazzase Brusa (il suo primo film  “No Vendetta No Party”  è ugualmente visibile su Prime), che ha quali riferimenti i registi Guy Ritchie e il duo americano Mark Neveldine-Brian Taylor. La storia è quella di Mattia Villa, un ragazzo di 30 anni, solo, in un mondo che a suo dire va a rotoli…e senza, quindi, speranze per il futuro. Un giorno conosce una ragazza, Federica, che lo coinvolge in un losco piano: compiere delle stragi in tutte le piazze del paese per dare un segnale.

 

Ivan Brusa si è avvicinato al cinema come attore e il suo nome  è noto da anni agli appassionati delle produzioni indipendenti italiane. Da attore a regista e sceneggiatore ha fondato il collettivo Innovazione 2 e co-fondatore della più recente TORO! Cinematografica, Brusa esordisce alla regia con il suo primo lungometraggio “No Vendetta No Party”, che accosta gli stilemi del revenge movie, del thriller e della commedia nera ad una spietata satira al mondo degli Youtuber ed Influencer della generazione-web.

Ivan ha raccontato “Faccio una strage (al 75%) ai microfoni di Ciaocomo

 

E non dimentichiamo il bel film “Cento milioni di bracciate” diretto da Donatella Cervi e prodotto dalla comasca Mediacreative tutt’ora visibile su Netflix. La storia è quella di Leo Callone detto “il caimano del Lario”, nuotatore recordman e delle sue imprese sportive e nella vita.

Cinema: da Regione 3 milioni di euro per chi realizza film e documentari in Lombardia

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Un bando per sostenere le imprese cinematografiche che realizzano film e documentari in Lombardia. Lo istituisce, per la prima volta, la Regione Lombardia attraverso uno stanziamento di 3 milioni di euro deliberato dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore alla Cultura, Francesca Caruso. La misura ‘Lombardia per il cinema’ sosterrà le piccole e medie imprese del settore per la realizzazione sul territorio regionale di opere audiovisive a valenza culturale, destinate alla distribuzione nazionale e internazionale.

“Si tratta di una misura inedita – ha evidenziato l’assessore Caruso – che come Regione Lombardia mettiamo in campo per la prima volta. Gli obiettivi sono molteplici. Con questo bando intendiamo rafforzare e migliorare la competitività del settore della produzione audiovisiva e cinematografica, favorendo dunque l’attrazione di investimenti in Lombardia con benefici per l’indotto e per l’occupazione”.

 “Agevolare – ha proseguito Caruso – la realizzazione di film, documentari e prodotti audiovisivi di qualità sul nostro territorio significa inoltre promuovere, nel concreto, il patrimonio culturale, paesaggistico e naturale della Lombardia”.

francesca caruso assessore regione lombardia

La delibera di Giunta regionale ha approvato i criteri e requisiti del bando attuativo, che sarà pubblicato entro il prossimo autunno.  A lungometraggi e opere seriali, sia di finzione sia di animazione, saranno destinati 2,4 milioni di euro, mentre per i documentari singoli e seriali, la dotazione finanziaria sarà di 600.000 euro. Ulteriori misure saranno poi messe in campo da Regione Lombardia nei prossimi mesi per sostenere anche la produzione di cortometraggi e la fase di sviluppo delle opere audiovisive.

L’agevolazione regionale sarà concessa a fondo perduto nella misura percentuale massima del 50% delle spese di produzione ammissibili sostenute in Lombardia. A seguito della pubblicazione del bando attuativo, i destinatari della misura potranno presentare le domande attraverso la piattaforma Bandi Online nei tempi e nei modi indicati nel bando stesso

Al film “Mary” del regista Megh Patil il premio di Cinemadamare Como

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Vince il  corto ” Mary” del regista Megh Patil dall’India la nona Weekly Competition, avvenuta a Como, di Cinemadamare, il più lungo Campus internazionale del cinema, e che poi sarà in viaggio per tutta Italia e, per la prima volta in assoluto, anche in Francia, fino a metà settembre.

Sabato 12 agosto, in Viale Varese 18 a Como, si è svolta la nona serata di attività della Carovana del Campus Itinerante che ha scelto la nostra città per questa sua settimana di riprese in Lombardia.
I filmmakers italiani e stranieri, hanno presentato 16 cortometraggi, girati da domenica 6 agosto fino al 12 agosto,  con cui hanno interpretato tanti angoli e bellezze nascoste della città lombarda che solitamente sfuggono all’attenzione anche dei residenti.

cinemadamare como

Prima però della Weekly Competition, si è proseguito con una delle iniziative principali di Cinemadamare 2023 ossia il Progetto “Sibilla” in cui la mano umana di uno sceneggiatore sfida quella digitale dell’ Intelligenza Artificiale: partendo dallo stesso soggetto sono state scritte 2 sceneggiature, una umana e una digitale, che sono poi state dirette dallo stesso regista sorteggiato tra i partecipanti volontari al Campus. Protagonista di questo confronto è stato Dibo Dibo da Egitto e Regno Unito, regista dei 2 corti sopracitati. Il pubblico, attraverso “l’applausometro” ha dichiarato vittorioso il corto realizzato dall’ Intelligenza Artificiale.

Questa nona settimana di Campus è stata particolarmente interessante. Per il pubblico è stato semplice notare come questa straordinaria Weekly Competition sia stata frutto di un periodo di produzione particolarmente intenso con un risultato finale del tutto eccezionale. Oltre ai cortometraggi dei partecipanti, sono state proiettate anche le clip realizzate dallo Staff di Cinemadamare che hanno raccontato la città comasca con particolare ardore, cogliendone ogni singola sfumatura in una crasi unica e colorata.

Il risultato di questa settimana di lavoro è stato in totale armonia con l’importanza dei luoghi offerti ai giovani cineasti. La città lagunare si è tramutata in un set a cielo aperto, è stata esplorata, scoperta e raccontata nei modi più variegati dai partecipanti alla kermesse.

I filmmakers hanno superato egregiamente la sfida apprendendo e insegnando tutto il possibile per creare i loro cortometraggi, raccontando storie di fantasia, reali, documentaristiche e di tantissimi altri generi.

I cineasti italiani e stranieri sono stati enormemente ispirati dalle location a limiti del fantastico presenti nella città, le hanno analizzate e hanno generato da esse film meravigliosi e particolarissimi, che renderanno la competizione incredibilmente straordinaria. Questi luoghi sono stati usati come location dei film in concorso per la nona settimana Weekly Competition di quest’anno.

cinemadamare como

Parole di soddisfazione per l’ottimo risultato della settimana di produzione anche da parte del direttore di Cinemadamare Franco Rina che, avendo seguito la manifestazione passo passo dichiara che: ” Ringrazio in maniera sentita il popolo e le istituzioni della città di Como che ci hanno fornito il loro supporto in ogni cortometraggio prodotto. Portare per il terzo anno di fila qui Cinemadamare è stato un enorme piacere oltre che un onore e sono molto rallegrato dai risultati raggiunti dai ragazzi. La mia fiducia verso questo ultimo mese di viaggio è assoluta e si rispecchia nei lavori presentati questa sera”.

FuoriFest, la nuova wave del giornalismo torna in città

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FuoriFest torna a Como dal 2 al 5 novembre per la sua seconda edizione con 4 giorni tutti dedicati al giornalismo giovane e lento, il tema di questa seconda edizione è il futuro inteso come individuale e collettivo, le varie tematiche che si andranno a toccare durante le 4 giornate sono: sostenibilità, lavoro, cambimento climatico, sfruttamento lavorativo, gig economy, informazione trasparente, giornalismo d’inchiesta e tanto altro.

Ogni giornata è totalmente gratuita e ha diverse attività dedicate, dividendole per ogni giornata abbiamo:

2 Novembre (Giovedì): Il Festival verrà aperto dalla mostra “I gesti dell’acqua” di Federico Monica e Placemarks alle ore 18:30 presso l’ex tintostamperia di via dei Mulini; a seguire, alle 21 al Cinema Astra verrà proiettato il documentario “La Terra Mi Tiene”, realizzato da Sara Manisera e Arianna Pagani,una metafora di vita, morte e rinascita.

3 Novembre (Venerdì): Nell’oratorio San Bartolomeo dalle 16 alle 17.30 si svolgerà un corso di formazione della Google News Initiative tenuto dal giornalista Gabriele Cruciata sul tema del giornalismo ambientale; a seguire, alle 18 presso la libreria “La Ciurma” la divulgatrice Francesca Bubba presenterà il suo ultimo libro “Preparati a spingere”, sul tema della maternità in Italia; alle 21 al Cinema Astra Laura Carrer e Luca Quagliato presenteranno “Life is a game”, una videoinchiesta sull’oligopolio della gig economy (modello economico basato sul lavoro a chiamata, occasionale e temporaneo).

FuoriFest

4 Novembre (Sabato): In ex tintostamperia in via dei Mulini dalle 10 alle 12 Pietro Scarnera terrà una formazione di giornalismo illustrativo; alle 12 alle 13.30, invece, la giornalista Laura Carrer terrà un workshop per il giornalismo; dalle 15 alle 16.30 si terrà un altro workshop di Google News Initiative sul tema del data journalism, a seguire, la redazione di Fuorifuoco presenterà i lavori svolti e i suoi progetti per il futuro; alle 18 si terrà una tavola rotonda sul tema di giornalismo e attivismo; alle 21 verrà proiettato il documentario vincitore dell’open call di Fuorifest 2023 e a seguire un dj-set del collettivo Human.rw

5 Novembre (Domenica): Nel Terzo Spazio, in via Santo Garovaglio dalle 10 alle 13 l’illustratrice Freelance Cristina Spanò terrà un laboratorio d’illustrazione; dalle 14 alle 16 verrà proiettato il documentario “Too Hot to Work” presentato dal giornalista Philip di Salvo; dalle 16 alle 18.30 ci sarà spazio per un laboratorio proposto da Fuorifuoco in collaborazione con
Miriam Selima Fieno e Nicola di Chio (attori, registi e autori) dove si unirà il mondo del teatro e quello del giornalismo, concluderà la serata dalle 18.30 alle 19.30, durante il quale verrà presentato il secondo numero della rivista “Emersioni”, sul tema del grave sfruttamento lavorativo.

«Se da una parte il progetto è nato dal bisogno individuale di fare un’esperienza lavorativa interessante e da un bisogno sociale di portare nuove proposte per la città– ha affermato l’ideatore Tommaso SilveroFuorifuoco vuole anche offrire uno spazio e degli strumenti per permettere ai giovani di esprimersi, possibilmente venendo ascoltati dalle istituzioni e dagli adulti, che a Como fanno sempre fatica a non dimenticarsi di loro e dei loro bisogni»

FuoriFest

FuoriFuoco è un laboratorio di giornalismo nato nell’ottobre 2019 da un idea di Tommaso Silvero e Clara Latorraca (2 giovani giornalisti comaschi), grazie al bando YouthBank 2018 con il supporto di Cooperativa Lotta contro l’Emarginazione e del giornalista del Settimanale Michele Luppi. Fuorifuoco organizza eventi di divulgazione del giornalismo, laboratori, workshop, talk, rivolgendosi alla cittadinanza e a tutte le realtà del territorio

Per visualizzare il programma completo delle varie giornate e prenotare i biglietti per le diverse attività del festival consultare il sito web: https://www.fuorifuococomo.it, I contatti  degli organizzatori sono: fuorifuoco.storieminate@gmail.com e fuorifest@gmail.com.

Potete trovare Fuorifest e i suoi organizzatori anche su Instagram: @fuorifest_como  @fuorifuoco.como

(Foto della prima edizione, prese dal sito fuorifuococomo.it)

Andrea Leo


5 film da non perdere a novembre

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Tra i tanti film di diversi generi che usciranno e che verranno proiettati al cinema nel mese di novembre 2023 abbiamo selezionato i migliori 5, assolutamente da non perdere:

  • Five nights at freddy’s: Ispirato dalla grande saga videoludica “Five nights at freddy’s” creata da Scott Cawthon; la trama ha come protagonista una guardia giurata problematica che inizia a lavorare alla pizzeria Freddy Fazbear. Mentre trascorre la sua prima notte di lavoro, si rende conto che il turno di notte da Freddy non sarà così facile da superare per via di misteriosi animatronics che infestano il locale. Il film è uscito il 2 novembre prodotto dalla Blumhouse Productions, per la regia di Emma Tammi.

 

  • Hunger games – La ballata dell’usignolo e del serpente: prequel della grande saga di libri e film “The Hunger Games” creata da Suzanne Collins; la trama segue il giovane Coriolanus Snow da quando venne scelto come mentore del Distretto 12 nei nuovi Hunger Games. Qui userà il suo fascino, la sua astuzia e la sua inventiva per aiutare la sua candidata a vincere. Il film è in uscita il 15 novembre ed è prodotto dalla Lionsgate, per la regia di Francis Lawrence.

 

  • The Marvels: Il trentatreesimo film del Marvel Cinematic Universe creato da Kevin Feige; La trama è ambienta dopo l’amata serie Disney+ “Ms.Marvel” e “Secret Invasion“, si vedranno come protagoniste le supereroine Ms.Marvel, Capitan Marvel e Monica Rambeau che inizieranno a scambiarsi di posto ogni volta che useranno i loro poteri e saranno obbligate a fare squadra per capirne il motivo, aiutate dal personaggio di Nick Fury. Il film è in uscita l’8 novembre ed è prodotto dai Marvel Studios, per la regia di Nia DaCosta.
film novembre
  • C’è ancora domani: Il primo film di debutto da regista di Paola Cortellesi si mostra in una pellicola totalmente in bianco e nero, è ambientata nel 1946 e ci racconta la storia di Delia (interpretata dalla stessa Cortellesi), una donna romana costretta a dividersi tra il suo ruolo di moglie umiliata e di madre di 3 figli. Un giorno, Delia riceve una misteriosa lettera che potrebbe dare una svolta alla sua intera vita. Il film è uscito il 26 ottobre ed è prodotto dalla Wildside, per la regia di Paola Cortellesi.

 

  • killers of the flower moon: Riadattamento del libro “Gli assassini della terra rossa” di David Grann; la trama è ambientata negli Anni Venti, quando alcuni membri della tribù di nativi americani Osage, della contea di Osage, in Oklahoma, vengono assassinati dopo il ritrovamento di petrolio sulla loro terra. Per via di questi avvenimenti l’FBI decide di indagare. Il film è uscito il 19 ottobre ed è prodotto da Apple TV+, per la regia di Martin Scorsese.

Foto di Igor Ovsyannykov da Pixabay

Foto di Fifaliana Joy da Pixabay 

Andrea Leo 

Nel cinema, nella moda e…nel vino, “A ciascuno il suo rosa”

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Il titolo intero è: A CIASCUNO IL SUO ROSA – TRA RIVOLUZIONE E SEDUZIONE. Un colore per due azioni, se il rosa e la seduzione sono un archetipo consolidato, oggi è anche un colore capace di veicolare importanti campagne sociali, basti pensare ai sedili rosa riservati alle donne nei Metrobùs di Città del Messico o agli abiti scelti dalla attiviste per i diritti delle donne in India, dunque si può ben parlare di rivoluzione rosa  perché molte volte sono proprio le donne ad agire un cambiamento profondo nella società, con modalità e strumenti femminili ma non per questo meno incisivi.

Francesca Gamba, esperta di cinema e docente di antropologia culturale della moda, ha ideato l’incontro A CIASCUNO IL SUO ROSA – TRA RIVOLUZIONE E SEDUZIONE gioved’ 30 novembre, dalle ore 18, presso Palazzo Carducci in viale Cavallotti a Como. Saltando, non di palo in frasca, ma dal cinema alla moda e al vino, Francesca, inviterà ad una riflessione sul colore rosa nel cinema e nella moda tra seduzione, disparità e fluidità di genere. Attraverso esempi filmici celebri, creazioni iconiche di moda e manifesti di protesta si ripercorrono momenti cruciali della nostra società.

Il rosa tranquillo e pacificato – dopo il clima austero della guerra – che diventa colore di genere; quello più rivoluzionario e acido degli anni Sessanta e Settanta che punta alla fluidità di genere e
all’ecologismo ma anche il rosa de Il Grande Gatsby o quello che è privilegio sociale, non di genere, alla corte di Versailles nel Settecento.

Il rosa è anche da gustare e queste e altre riflessioni sul rosa saranno seguite da un calice di vino Rose, il rosato del Salento di Claudio Quarta Vignaiolo. Il rosato è a volte, erroneamente, visto come un vino ibrido e privo di personalità. Un punto di mezzo tra il bianco e il rosso, avvicinandosi più all’uno o all’altro. In realtà non è così, l’avvicinarsi ora al bianco, con una
nuance tenue, ora al rosso, tingendosi di rubino, presentando quindi un caleidoscopio di colori, esprime la personalità del produttore e sposa quella dei consumatori così che: A CIASCUNO IL SUO ROSA.

L’ingresso alla serata è libero con prenotazione (posti limitati) amicidelcarducci@gmail.com 

a ciascuno il suo rosa carducci

Il  Rose La Vie En Rose , dedicato a “Tetti” (*) e a tutte le donne, esprime la purezza del vitigno Negroamaro 100%, la freschezza , data da una raccolta precoce, e la raffinatezza derivante da una
spremitura soffice. Attributi della donna e del suo fiore, la rosa, come, appunto è il “Rose”.Rosa salmone tenue con riflessi corallo, brillante nel calice, offre un bouquet complesso al naso con note floreali, di frutta esotica e lampone. Fresco al palato, delicato e potente al tempo stesso, sapido, con un finale lungo di mirtilli e ciliegia, lascia una sensazione di appagamento e freschezza al palato per gustare appieno il cibo. Si abbina per colore e dà il meglio di sé su una pasta con pomodorini, da soli, o con qualunque pesce.

(*) Alessandra Quarta figlia di Claudio Quarta imprenditrice che coguida l’azienda di famiglia, ha voluto dedicare questo vino alla nonna materna che l’apprezzava più di ogni altro